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Monte Albo: dove la natura incontra il futuro dell’umanità

Scritto da Tito M. | 27/04/25 15.30

Immagina una lunga dorsale calcarea che si staglia bianca e maestosa tra le Baronie e la Barbagia, un luogo dove la Sardegna mostra il suo volto più selvaggio e misterioso: questo è il Monte Albo. Ma questa montagna, oltre a essere un paradiso per gli escursionisti e gli amanti della natura, è oggi protagonista di una delle sfide scientifiche più affascinanti del nostro tempo: il progetto Einstein Telescope.

 

Monte Albo: una montagna di storia e biodiversità

Formazione geologica

Monte Albo è un massiccio calcareo di origine mesozoica, caratterizzato da una lunga dorsale che si estende per circa 20 km in direzione NE-SO, dominando la regione delle Baronie nella Sardegna centro-orientale. Il substrato roccioso è costituito principalmente da calcari e dolomie giurassiche, con spessori che raggiungono gli 800 metri, e presenta importanti fenomeni carsici: grotte, forre, inghiottitoi e laghi sotterranei.  La morfologia attuale è il risultato di processi erosivi intensi, tettonica oligo-miocenica e depositi alluvionali pleistocenici, che hanno isolato i calcari dal basamento paleozoico e favorito la formazione di acquiferi carsici di grande importanza idrogeologica.

Geografia

Monte Albo si trova nella provincia di Nuoro e coinvolge i comuni di Lula, Siniscola, Lodè, Galtellì, Irgoli e Loculi.  Le sue vette principali sono Punta Catirina e Punta Turuddò (entrambe a 1.127 m), seguite da altre cime sopra i 1000 metri come Punta Ferulargiu, Punta Romasinu, Punta Su Mutrucone, Punta Gurturgius e Punta Cupetti.  La dorsale, raramente sotto i 1000 metri, si affaccia con imponenti falesie e offre panorami spettacolari sulle Baronie, la Barbagia settentrionale e il mare della costa orientale fino all’isola di Tavolara.

Storia e tradizioni

La frequentazione umana del Monte Albo risale almeno al Neolitico, come testimonia la domus de janas di Mannu 'e Gruris. Le grotte sono state usate come rifugi e luoghi di culto: nella grotta di Bona Fraule sono stati rinvenuti spade e pugnali di ferro, mentre il periodo nuragico è rappresentato da nuraghi come Littu Ertiches. In età romana si segnala il ritrovamento di una statuina in bronzo del dio Esculapio.

Le tradizioni popolari sono vive nei paesi alle pendici del monte, come Lodè, dove si celebrano feste come Sant’Antoni ‘e su ‘ocu (con falò e giochi tradizionali), il Carnevale con le tipiche maschere locali, i riti della Settimana Santa, il Corpus Domini (“Babbu Mannu”), Santu Juanne (con falò il 23 giugno) e la festa della Madonna de su Riscattu. La cucina locale propone piatti come su pane cottu, su pane vratatu, coccone, seatas, papassinos e altri dolci tipici.

Cultura e attività economiche

L’area di Monte Albo è stata storicamente legata alla pastorizia e all’agricoltura, con ampie leccete, coltivazione di olivo, vite e frutticoltura nelle zone più interne. Il comparto zootecnico è importante, soprattutto per l’allevamento ovino e caprino, mentre la lavorazione del cemento e le attività industriali hanno avuto un certo peso nel Novecento, specie a Siniscola. Il territorio è stato interessato anche da attività minerarie: la miniera di Sos Enattos a Lula, attiva fino al 1996, è oggi un sito di archeologia industriale visitabile e parte del Parco Geominerario della Sardegna, patrocinato dall’Unesco.

Il turismo naturalistico e culturale è in forte crescita: il Monte Albo è meta di escursionisti e amanti della natura, grazie ai sentieri ben segnalati, alle sorgenti (Fontana di Sa Mela, Fonte ‘e Talisi, Fontana Mariane Jana) e alle grotte di interesse speleologico e scientifico. La zona è inserita nella Rete Natura 2000 come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona Speciale di Conservazione (ZSC), riconoscimento dovuto anche alla ricchezza di endemismi botanici e faunistici (muflone, aquila reale, cinghiale, astore sardo).

Vegetazione e fauna

La vegetazione è dominata da leccete, macchia mediterranea, boscaglie termo-xerofile e pinete di rimboschimento. Le aree rocciose ospitano specie endemiche di grande valore scientifico, tanto da essere considerate biotopi di rilevante interesse nazionale dalla Società Botanica Italiana La fauna comprende numerosi rapaci (aquila reale, astore), mufloni, cinghiali e una ricca fauna sotterranea di artropodi endemici nelle grotte.

Un territorio che guarda al futuro: il progetto Einstein Telescope

A pochi passi dal Monte Albo, nella storica miniera di Sos Enattos (Lula), la Sardegna si candida a ospitare l’Einstein Telescope (ET), il più avanzato osservatorio sotterraneo per le onde gravitazionali mai progettato. Si tratta di una grande infrastruttura scientifica internazionale che, grazie a una sensibilità dieci volte superiore agli strumenti attuali, permetterà di “ascoltare” le vibrazioni più profonde dell’universo: la fusione di buchi neri, le esplosioni di supernovae, i misteri della materia oscura.

La scelta di Sos Enattos non è casuale: la stabilità geologica, il “silenzio sismico” e la scarsità di disturbi antropici rendono quest’area ideale per le ricerche di frontiera. Il progetto, sostenuto da istituzioni scientifiche italiane ed europee, prevede anche la nascita di un laboratorio multidisciplinare (Et-SunLab), che sarà un polo di ricerca, formazione e divulgazione aperto al territorio e alle scuole. Per la Sardegna, l’Einstein Telescope rappresenta una straordinaria occasione di sviluppo economico, innovazione e visibilità internazionale: si stima la creazione di molti di posti di lavoro e un indotto che può valere di milioni di euro.

Escursione tra natura, scienza e avventura

Visitare il Monte Albo oggi significa immergersi in una natura incontaminata, scoprire grotte e sorgenti, respirare la storia millenaria di un territorio dove il tempo sembra essersi fermato. Ma significa anche camminare in un luogo che si prepara a diventare protagonista della scienza mondiale, un ponte tra la Sardegna più autentica e il futuro dell’umanità.

Se vuoi vivere questa esperienza unica, esplorare sentieri panoramici e ascoltare dal vivo le storie e le prospettive legate all’Einstein Telescope, non perdere l’escursione in programma.

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